Adesso basta, ubbidisci!

Evitare urla e punizioni in tre mosse

«A nanna non ci vado!»; «La verdura fa schifo e tu sei bruttissima!»; «Voglio vedere i cartoni!».

Quante volte, a partire dai 2 anni di età, i bambini sembrano refrattari a ogni richiesta di mamma e papà e ne mettono a dura prova la pazienza con capricci e piccole sfide?
Diventare genitori, oltre a essere l’esperienza più unica e meravigliosa della vita, comporta anche queste quotidiane fatiche.
E, quando la stanchezza o la fretta prendono il sopravvento, per far rispettare le regole, spesso si ricorre alle punizioni. Un errore perché, come dico sempre, punire non serve. È inutile dal punto di vista educativo e addirittura dannoso sul piano della relazione con i genitori. Questo, naturalmente, non significa gettare la spugna ma pensare a come organizzare la giornata con poche e chiare routine, sempre le stesse.

ORGANIZZAZIONE

I bambini sono abitudinari, per loro, è più facile rispettare le regole se non ci sono continue “variazioni sul tema”. In pratica vuol dire che devono esserci un orario per andare a dormire, sempre quello, una modalità per mangiare, una particolare procedura per lavarsi i denti e dei rituali da mettere in atto fra la cena e il momento della nanna e così via. E mamma e papà devono essere compatti nel proporre e far seguire questo schema di procedure. Una routine ben organizzata, insomma, mette al riparo da sfuriate e punizioni ed è lo strumento più in sintonia con il modo di pensare di un bambino. Le lunghe spiegazioni, le discussioni, le richieste ripetute fino allo sfinimento («vai a lavarti le mani!») rischiano solo di confondere. L’importante, però è che le regole siano chiare e sostenibili per la loro età.

ESEMPIO CONCRETI

I bambini devono vedere “come si fa”. Agire insieme, come spiegano le neuroscienze, attiva un prezioso meccanismo di emulazione e facilita il compito ai genitori perché è guardando come fanno gli altri che un bambino impara. Lavarsi insieme le mani, mostrare come si chiude una cerniera, riporre insieme i giocattoli per qualche giorno per mostrare come si fa: con i bambini funziona la concretezza. Il terzo consiglio, infine, consiste nell’ assecondare i naturali tempi dei bambini in base alla loro età.

RISPETTO DEI TEMPI

Se la casa non sta andando a fuoco, è inutile urlare come ossessi «Sbrigati!» al bambino di 3 anni che si sta vestendo e arrivare all’asilo trafelati: la mattina occorre puntare prima la sveglia. Il tempo dei bambini, infatti, non è il tempo degli adulti, e fare il muro contro muro per questioni di organizzazione e tempistica è la strategia meno appropriata. Per concludere: chiarezza, buone regole, coesione e gioco di squadra sono gli strumenti che permette ai bambini di riconoscere nei loro genitori delle figure autorevoli, a cui possono affidarsi con tranquillità. Genitori capaci di sintonizzarsi con l’età dei figli e di guidarli nel percorso di crescita.

Di Daniele Novara, pedagogista e autore di Punire non serve a nulla (BUR Rizzoli)